Fatturato verso i 3 miliardi e Ebitda raddoppiato a 200 milioni per il gruppo toscano con 120 anni di storia. Che ha noleggiato un Boeing per aggirare il blocco dei traffici marittimi con gli Usa I n 120 anni di storia, il 2021 è stato l’anno del record assoluto per Savino del Bene, società fiorentina leader italiano e tra i primi player mondiali di spedizioni e logistica. Il gruppo, basato a Scandicci, ha realizzato nel 2021 un fatturato stimato in pre chiusura tra 2,8 e 3 miliardi di euro, con balzo netto non solo sul 2019 ma anche sul 2020, esercizi chiusi entrambi a circa 1,7 miliardi. Le tariffe salite alle stelle hanno contribuito a far lievitare i ricavi del 2021, ma a dare la misura di una crescita sostanziale del business ci sono l’aumento delle quantità trasportate, salite da 602.500 a 660.000 teu (container di misura standard), e la redditività: l’Ebitda è più che raddoppiato a quasi 200 milioni di euro.
Nata all’inizio del 1900 come agenzia per seguire le procedure di emigrazione degli italiani che andavano a cercare lavoro all’estero, aperto uno sportello a New York nel primo dopoguerra, oggi Savino del Bene ha 300 uffici sparsi nel mondo dall’America all’estremo Oriente, 4.300 dipendenti di cui 1.300 in Italia. Il risultato dell’esercizio 2021 va oltre ogni aspettativa di rimbalzo post lockdown, considerando anche che la pandemia prima e poi il repentino aumento dei costi energetici, e quindi di trasporto, hanno messo a dura prova anche nell’ano appena finito la tenuta del gruppo che ha una propria flotta di mezzi su gomma, ma che per il resto dipende dagli spazi noleggiati su navi e aerei cargo, oltre che nelle stive dei velivoli passeggeri. «I costi di trasporto si sono moltiplicati, mancano le navi, gli aerei viaggiano meno e non assorbono le richieste», racconta Paolo Nocentini, 81 anni il prossimo aprile, presidente e socio di maggioranza di Savino del Bene, dove 65 anni fa entrò da fattorino. «I trasporti marittimi, che su 3 miliardi valgono 2,5 miliardi del nostro giro d’affari, sono alla paralisi – prosegue Nocentini – solo al porto di Los Angeles ci sono attualmente 200 navi ferme che congestionano lo scalo marittimo, vecchio e inadeguato come tanti altri negli Usa – racconta Nocentini – Il blocco dipende dalla pandemia, che ferma autisti di mezzi su gomma e marittimi, ma chi si è impegnato ad aumentare navi e traffici, ovvero la compagnia Msc, è riuscito a migliorare il servizio, mentre gli altri 3-4 grandi player internazionali del settore sono spariti». Nocentini descrive una situazione di caos intorno a Savino del Bene, che gestisce un quarto delle spedizioni negli Usa, e movimenta soprattutto macchinari e ricambi, prodotti della moda e pelletteria, ora tanto food, altro ancora. «Oltre all’aumento dei costi – dice – sono all’ordine del giorno cambi del porto di destinazione comunicati all’ultimo momento e ritardi, dalla Cina si è passati da 30 a 45 giorni».
Al deficit di trasporti Del Bene ha reagito durante il 2021 sperimentando una correzione di strategia. Ha noleggiato un Boeing 767 che dal 24 ottobre fa la spola una volta a settimana da Malpensa al JFK di New York, al servizio del mercato degli Usa, «con l’obiettivo – ha spiegato l’azienda – di sostenere l’export del Made in Italy verso gli Stati Uniti e l’import verso l’Italia durante il periodo più dinamico dell’anno, ovvero prima di Natale». L’esperimento ha funzionato e continuerà almeno per tutto gennaio. «L’aereo noleggiato – spiega Marco Medico, business development manager di Savino Del Bene – ha una capacità di 380 metri cubi per un peso di 45 mila chili, può trasportare e ci permette di assicurare ai clienti stabilità e concorrenzialità delle tariffe, con l’offerta della compagnie aeree, da Lufthansa a Swiss Air, da Emirates e Ita, che si è molto ridotta: i voli cargo sono un miraggio, gli spazi merci nei voli passeggeri una rarità». Il gruppo fiorentino avrebbe voluto estendere il charter gestito in proprio anche a voli verso la Cina con rotta da Pisa o Milano a Shangai. «Abbiamo cercato anche altri eventuali scali in Cina – dice Nocentini – ma le autorità cinesi non ce lo hanno concesso. E di noleggiare navi non se ne parla, è complesso, impossibile».
di Maurizio Bologni